1 maggio 2025

Focus Ecosistemi: l'Emilia-Romagna

Oltre a vantare una delle economie più avanzate d'Italia, l'Emilia-Romagna ospita un ecosistema dell'innovazione particolarmente dinamico

Spreentech Ventures è un acceleratore di startup green con quartier generale a Rovereto, negli splendidi spazi del Progetto Manifattura, ma attivo in tutta Italia. Per questa ragione il blog d’ora in poi avrà una rubrica dedicata agli ecosistemi italiani dell’innovazione, che si intitolerà Focus innovazione.

Iniziamo con l’ecosistema dell’Emilia-Romagna, tra i più dinamici del paese. Nel Regional innovation scoreboard, estensione dello European innovation scoreboard, e concepito per valutare le performance delle regioni europee in ambito innovazione sulla base di determinati parametri, l’Emilia-Romagna è valutata come uno Strong Innovator-, al pari del Trentino e del Friuli-Venezia Giulia.

Indubbiamente l’ecosistema emiliano-romagnolo può contare su un complesso di asset degno di nota, che costituisce un unicum in Italia. Il tessuto di PMI orientate all’export e attive in settori high- o mid-tech è irrobustito dalla presenza di grandi o grandissime aziende: da quelle del packaging ai brand dell’automotive di alta gamma (nella famosa Motor Valley), passando per i produttori di soluzioni automatizzate o di tecnologie per il benessere e la salute, o per i player dell’agroalimentare concentrati nella Food Valley. La regione vanta otto distretti della meccanica, sette distretti agroalimentari, tre distretti del sistema moda e vari poli tecnologici, quali quello del dato e dell’IA a Bologna e quello del biomedicale a Mirandola. Fondamentali poi i due distretti del sistema casa: quello delle piastrelle di Sassuolo, in provincia di Modena, e quello dei mobili imbotti di Forlì.

Nulla di tutto ciò sarebbe possibile senza il costante dialogo tra il mondo produttivo e quello della ricerca (facilitato da attori di eccellenza pubblici come ART-ER). L’Emilia-Romagna vanta quattro università (inclusa la più antica d’Occidente, l’Università di Bologna) e poli tecnoscientifici come il CINECA. Il pool di talenti che atenei e centri di ricerca generano e attirano è uno dei più cospicui del paese, secondo in Italia del nord, con tutta probabilità, soltanto a quello lombardo. Questo crea le precondizioni migliori per la generazione di nuovi business innovativi.

Non a caso l’Emilia-Romagna è la quarta regione italiana per numero di startup, secondo il report sulle startup innovative del 4° trimestre del 2024. Nel nordest, quanto a valori assoluti, nessun territorio riesce a fare meglio, neanche il Trentino-Alto Adige (che però spicca per la percentuale di startup innovative sul totale delle nuove società di capitali). Il risultato è che alcune delle migliori startup italiane hanno il loro quartier generale in Emilia-Romagna: dalla Packtin, specializzata in economia circolare e valorizzazione dei sottoprodotti agroalimentari, alla Robotizr, realtà che facilita e semplifica l’automazione industriale; dalla MaCh3D, con le sue innovative soluzioni per il material testing, alla Studiomapp, attiva nell’ambito geospaziale.