6 giugno 2025

Focus Ecosistemi: Roma e il Lazio

Oltre a essere una delle capitali culturali e spirituali del pianeta, Roma è un polo tecnoscientifico di prim'ordine, e l'intera regione del Lazio vanta un ecosistema dell'innovazione tra i più dinamici d'Italia.

In questo Focus sugli Ecosistemi guardiamo a Roma e al Lazio. La Città eterna, che secondo la leggenda sarebbe stata fondata nel 753 a.C. da Romolo, è senz’altro uno dei centri urbani più venerandi del mondo, grazie anche alla sua eccezionale rilevanza religiosa e spirituale, al suo straordinario patrimonio culturale (dal Pantheon al Colosseo, dall’Arco di Costantino alla Cappella Sistina) e alla messe di tradizioni, pratiche e saperi secolari di cui è depositaria, ad esempio la sua eccellente cucina, che rappresenta ormai un pilastro dell’identità gastronomica italiana.

Ma Roma è anche un polo economico e industriale di peso europeo, e uno dei più dinamici ecosistemi dell’innovazione italiana. La concentrazione di aziende dell’industria avanzata e del terziario è tra le più alte d’Italia, e nella capitale hanno sede multinazionali e gruppi sia italiani che stranieri. Anche la stampa internazionale si sta iniziando ad accorgere del rilancio economico di Roma. Rilancio sostenuto da importanti investimenti infrastrutturali ma anche dalla reattività dell’imprenditoria romana: per esempio il 62% delle imprese romane nel 2024 ha registrato un fatturato stabile o in aumento rispetto al 2023, e lo scorso anno nell’area metropolitana di Roma erano attive più di 400mila imprese, con un tasso di crescita dell’1,8% rispetto al 2023, marcatamente superiore rispetto alla media nazionale.

Roma vanta una ventina di università (incluse quelle pontificie). Ciò attira giovani di talento da tutta Italia, e anche dall’estero. 100mila solo grazie alla Sapienza, il più grande ateneo del paese nonché un’eccellenza europea in vari ambiti disciplinari: dalla fisica alla chimica, dagli studi classici all’aerospaziale, dalla medicina all’economia. Basta citare i “Ragazzi di via Panisperna”, le scuole di Edoardo Amaldi e Federico Caffè, i lavori dello storico della scienza Lucio Russo o il Nobel per la fisica assegnato a Giorgio Parisi per capire che Roma è un polo scientifico e tecnologico di prim’ordine.

L’alta concentrazione di università, laboratori e centri di ricerca sia privati che pubblici sono alla base della fiorente knowledge economy romana, vera e propria fucina di startup hi-tech (ad esempio nel biotech, nell’IA o nella mobilità) e un magnete per investitori italiani e stranieri. Ma non è soltanto l’area metropolitana di Roma a brillare: è l’intera regione, grazie anche al contributo del pubblico; Lazio Innova ad esempio è un attore primario dello sviluppo dell’ecosistema laziale dell’innovazione, come Trentino Sviluppo lo è nella Provincia autonoma di Trento e ART-ER in Emilia-Romagna.

Il Lazio è la seconda regione italiana per numero di data-center dopo la Lombardia. E se Roma dispone di alcuni tra gli ospedali migliori d’Italia (come il Policlinico Gemelli e il Bambin Gesù), il polo laziale del farmaceutico tra la capitale, Frosinone e Latina è uno dei motori dell’economia regionale, insieme al polo dell’aerospaziale e a quello delle ICT, entrambi però imperniati sull’area metropolitana di Roma.

Come a Roma, pure nel resto del Lazio giocano un ruolo fondamentale gli atenei, in grado di costruire ponti tra il territorio e il tessuto produttivo. L’Università della Tuscia, ad esempio, è all’avanguardia nella valorizzazione e tutela dello straordinario patrimonio culturale della regione. Il Polo di Latina – Cersites della Sapienza opera in una provincia molto dinamica; e a dimostrazione di quanto detto poco sopra, nei prossimi giorni Cersites ospiterà un seminario tecnico sulla caratterizzazione termoanalitica e reologica dei materiali polimerici e compositi, organizzato dalla tedesca Netzsch (azienda leader continentale nelle analisi e nel testing) in collaborazione con la Sapienza.