Conversazioni su edilizia 4.0 e smart building: il punto di vista di Ketty Paller, imprenditrice
UpSens è una realtà hi-tech del Gruppo Optoi specializzata in tecnologie, anche personalizzate, per il monitoraggio ambientale. Con quartier generale a Trento, è tra i soci di Habitech, vanta un team altamente specializzato ed è guidata dalla CEO Ketty Paller, a cui abbiamo rivolto alcune domande.
Dottoressa Paller, UpSens è da sempre molto sensibile al tema dello smart building, perché?
Lo smart building mira a incrementare sia le prestazioni complessive della struttura, sia il miglioramento della qualità della vita e del benessere delle persone che vivono o lavorano nella struttura. Questo fa bene anche al business, dato che un edificio più performante costa meno al suo proprietario (o a locatario e locatore), e si sa che una corretta aerazione e una temperatura ottimale hanno un significativo impatto sulla produttività, e sulla creatività, di chi studia e lavora. UpSens è al 100% in linea con tutto ciò. La nostra tecnologia, infatti, ha sempre avuto come obiettivo quello di misurare parametri ambientali cruciali per la qualità della vita umana, ma anche impattanti dal punto di vista economico, ben sapendo che l’essere umano trascorre sino al 90% del suo tempo al chiuso, in spazi indoor.
Qual è la vostra soluzione di punta in tal senso?
Si tratta di QuAir. Permette un monitoraggio costante dell’aria in uno spazio indoor e — se integrato all’impianto di trattamento aria — anche il miglioramento dell’efficienza dello stesso, nonché l’ottimizzazione dei consumi energetici. Rappresenta un’innovativa soluzione IoT destinata al mercato B2B in grado di misurare parametri cruciali per valutare la qualità dell’aria, ossia umidità relativa, temperatura, concentrazioni di CO2, VOC e particolato (PM1, PM2.5, PM10), nonché altri parametri chiave come livello di luminosità e di rumore.
Voglia aggiungere che QuAir è una soluzione personalizzabile e integrabile in sistemi di Building Management (BMS), impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC), purificatori ed estrattori d’aria e unità di trattamento dell’aria. In questo modo abilita la gestione automatizzata e intelligente degli impianti, attivandoli solo quando i sensori rilevano parametri che lo richiedono, e soltanto per il tempo necessario. I dati delle misurazioni sono quindi inviati automaticamente e in tempo reale a una piattaforma cloud, che abilita l’accesso alle informazioni e allo storico dei dati, pure da remoto.
Secondo lei in un Paese molto orgoglioso delle sue tradizioni come l’Italia quale sarà il futuro dello smart building?
Credo che il potenziale sia immenso. Noi italiani siamo molto fieri, ed è giusto, delle nostre tradizioni, ma siamo anche creativi, e sempre più attenti al benessere e al risparmio energetico. Lo smart building riesce a coniugare efficienza, benessere e innovazione, pertanto è destinato a crescere, non solo in Italia ma in tutto il mondo.
Il Trentino è un territorio che da tempo scommette sullo smart building. Con quali esiti?
Esiti molto positivi. In Trentino c’è un ecosistema dell’innovazione in ambito edilizia molto recettivo e dinamico, grazie al dialogo continuo tra i singoli attori (scientifici, imprenditoriali ecc.) che lo costituiscono. E poi l’attenzione al benessere, ma anche all’efficienza, fa parte del nostro DNA.